“Le ceramiche della valle dell’Ossola” prodotte dalla Kamares, sono le uniche a continuare la tradizione dell’antica fabbrica di ceramica di Premia, in valle Antigorio, fondata da Bartolomeo Toietti, parroco di Premia, nel 1808. Il materiale veniva estratto lungo il fiume Alfenza, nel territorio di Viceno. L’argilla veniva trasportata dalla cava a Premia ove il Toietti fece costruire una fornace a case Francesco. Tipi e marchi della fabbrica di maiolica di Premia imitano quelli degli antichi e gloriosi vasai cunardesi e campionesi.
Lo stile e i cartigli sono di intonazione barocca, tanto da sembrare lavori della fine del seicento, le fioriture ingenue ed abbondanti sono caratterizzate da ornati azzurro e marrone.
La fabbrica, la cui direzione venne affidata ad artisti cunardesi, fiorì sino alla fine del 1862, anno nel quale si spensero i fuochi nell’indifferenza delle popolazioni ossolane.
Se ne tentò la resurrezione da parte di un artista ginevrino, ma non si riuscì più a nulla. Si dovrà attendere più di un secolo per assistere al rifiorire di questa attività. E’ infatti dal 1978 che la “Ceramica Kamares”, fondata dai coniugi Anna Carusi e Paolo Gallotti, si dedica al recupero della “vecchia Premia”: oltre alla riproduzione fedele dei vecchi manufatti ancora esistenti, continua la tradizione con prodotti rinnovati nella forma, usando le stesse tecniche manuali, i motivi decorativi ed i colori di allora. La grafica del logo, per rendere questi prodotti unici e riconoscibili, si è ispirata al manico di una caraffa dell’antica fabbrica.